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Dario Casati:
contro tutti i compromessi
Franco Isman


Dario Casati

Nato a Lissone nel 1952 ha vissuto, studiato e lavorato a Monza dal 1960 al 1990. Attualmente risiede a Nova Milanese e lavora come dipendente pubblico del comune di Lentate Sul Seveso.
Nel 1974 si iscrive al P.C.I. per poi uscirne nel 1976 non condividendo il sostegno del partito al varo del primo governo di “compromesso storico” con l'allora Democrazia Cristiana.
Dal 1979 milita in Democrazia Proletaria come segretario della federazione di Monza e Brianza e consigliere comunale a Monza.
Dal 1991 militante di Rifondazione Comunista, nuovamente consigliere comunale a Monza. Esce dal partito non condividendone la scelta di sostegno politico al primo governo Prodi.
Nel 2007 aderisce  al Movimento Costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori divenendo componente del coordinamento della sezione Brianza del partito.
Da molti anni iscritto e militante del sindacato di base R.d.B/C.U.B., componente del direttivo del circolo Brianza di “Italia-Cuba”, iscritto  all' Anpi di Cinisello Balsamo.


Esiste uno specifico programma per la provincia di MB e quali sono i suoi punti fondanti ?
Ovviamente presentandoci alla scadenza elettorale lo facciamo su un preciso programma consultabile, per esteso, sul nostro sito internet (NDR - No, eccolo). I punti salienti sono i seguenti:
a) creazione di posti di lavoro stabili e sicuri assumendo solo con contratto a tempo indeterminato e tramite pubblico concorso;
b) ripubblicizzazioni di tutti gli enti privatizzati o in via di privatizzazione (ospedale, trasporti, acqua, scuola, parco di Monza) migliorando i servizi al cittadino e creando, anche qui, nuovi posti di lavoro;
c) abbattimento dei costi della politica fissando l'indennità di carica per presidente e assessori a non più di 2000 euro mensili poiché la poltica non può essere un modo per sistemare le proprie carriere personali,
d) ferma opposizione agli scempi ambientali di distruzione del territorio rappresentati da "eco mostri" come la Pedemontana o Expo 2015.

Ci sono in Brianza aziende e/o banche nelle quali sarebbe consigliabile un deciso intervento dello stato?
Si, certamente. Il P.C.L. sta conducendo una campagna nazionale per far pagare la crisi capitalistica a chi l'ha prodotta e non ai lavoratori. Siamo per la nazionalizzazione senza indennizzo (ad esclusione dei piccoli azionisti) e sotto controllo popolare delle grandi banche e delle industrie che licenziano i lavoratori dopo aver ricevuto, negli ultimi anni, dai vari governi (di destra e di centro sinistra) lauti finanziamenti a fondo perso (basti pensare ai sei miliardi di euro del cuneo fiscale).

Quale è la tua posizione rispetto alla mobilità e, in particolare, quella riguardo la pedemontana?
Siamo convintamente contrari alla Pedemontana sostenuta in egual misura dal centro destra come dal centro sinistra (con i suoi vari alleati: rifondazone, Verdi, sinistra Democratica, Comunisti Italiani) con l'entusiatico assenso del Presidente della provincia di Milano Penati (P.D.). Avaziamo una proposta forte: si utilizzino i fiumi di denari sprecati nella Pedemontana per finanziare davvero il trasporto pubblico e su ferro (metropolitana, metrtranvia, linea ferroviaria Monza Molteno Oggiono).

Cosa ne pensi della Villa, del Parco, dell'autodromo e del consorzio di gestione programmato?
Siamo pienamente convinti della incompatibilità dell'Autodromo con il parco da un punto di vista ambientale, di fruibilità dei cittadini, della continua espansione di una struttura (l'Autodromo) impropria costruita nel 1922 (anno della marcia su Roma!!) a scapito di uno dei parchi urbani più belli e estesi d'Europa. La Villa Reale (con una sua vocazione museale) e il parco sono un tutt'uno che deve essere deprivatizzato e gestito dal'ente pubblico con finalità sociali e non appaltato ai privati.

La decisione di correre da soli è una scelta spontanea o deriva dal rifiuto di altri?
La scelta di presentarci come Partito Comunista dei Lavoratori deriva dal nostro essere, nei contenuti, nei programmi, nei valori alternati alla destra reazionaria che governa il nostro paese ma anche a quelle forze del centro sinistra (a partire dal Partito Democratico con i suoi satelliti dell'ex arcobaleno) che proprio alla destra razzista e xenofoba hanno spianato la strada con le politiche del governo Prodi: leggi sulla precarizzazione del lavoro, privatizzazioni selvagge in campo economico, partecipazione alle spedizioni militari, nessuna legge sul conflitto d'interessi di Berlusconi per fare solo alcuni esempi.     

Quale sarà la posizione del partito al secondo turno: indicazione di voto per Gigi Ponti, libera scelta od altro?
Nell'eventuale secondo turno non daremo alcuna indicazione di voto per il candidato del P.D. Ponti.

Non vi rendete conto che ciò significa oggettivamente dare una mano al candidato fascista? Permetteteci di rispondere alla vostra domanda con un'altra domanda: non vi rendete conto che continuando a ragionare del "meno peggio", continuando a votare (come faceva Montanelli) turandosi il naso non si fa altro che ripetere la visione di un film visto troppe volte negli ultimi anni? Davvero le ultime elezioni politiche e amministrative non hanno insegnato nulla?

Franco Isman

INTERVISTE AD ALTRI CANDIDATI
- Gigi Ponti: il curriculum di un brianzolo tranquillo
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  30 maggio 2009